Gli influencer Andrew e Tristan Tate sono stati arrestati in Romania nell’ambito di un’indagine su nuove accuse di reato, tra cui tratta di esseri umani e sesso con minorenne.
I fratelli Tate, incriminati l’anno scorso per reati quali tratta di esseri umani e stupro, sono stati trattenuti per essere interrogati mercoledì notte, dopo che gli investigatori hanno effettuato perquisizioni in quattro proprietà a Bucarest e nella contea di Ilfov.
La Direzione rumena per le indagini sulla criminalità organizzata e il terrorismo (DIICOT) ha affermato in una nota che la nuova indagine riguarda presunti casi di tratta di minori, tratta di esseri umani, rapporti sessuali con minori, influenza sulle dichiarazioni e riciclaggio di denaro.
I controversi fratelli, che hanno attirato milioni di follower sui social media promuovendo uno stile di vita ultra-maschile che, secondo i critici, esalta la misoginia, hanno negato le accuse esistenti nei loro confronti.
Mentre mercoledì sera i fratelli venivano scortati dalla loro casa di Bucarest verso un furgone della polizia, Andrew Tate ha detto ai giornalisti che i pubblici ministeri erano diventati “disperati”.
“Questo file è ancora più stupido del primo. Aspetta di vedere. Dicono che ho fatto il loverboy alla madre dei miei figli. E li abbiamo ingannati per fargli avere figli. Incredibile”, ha detto Tate.
“Aspetta di vedere. Ricorda il primo fascicolo e i media non chiedevano dove fossero le prove. Questa è la tua occasione.”
L’account X di Andrew Tate ha poi pubblicato un video in cui accusava personaggi anonimi di aver utilizzato un “copione collaudato” contro di lui e altri che si esprimono contro l’establishment, invocando le accuse di violenza sessuale rivolte all’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump e al fondatore di WikiLeaks Julian Assange.
A luglio, una corte d’appello di Bucarest ha vietato ai Tate di lasciare la Romania in attesa del processo per tratta di esseri umani, annullando una precedente sentenza che aveva concesso loro il permesso di muoversi liberamente all’interno dell’Unione Europea.
La sentenza è stata pronunciata dopo che ad aprile un tribunale aveva stabilito che il processo contro i fratelli e le due sospettate rumene poteva proseguire.
La data del processo non è ancora stata fissata.