“Emma Bonino icona dei diritti civili”, l’ennesima cantonata di Saviano

Emma Bonino è anti-militarista e pacifista, ma ogni volta che gli USA, nell’era unipolare, hanno condotto aggressioni imperialiste e neocoloniali contro quelle Nazioni non prone ad obbedire ai loro diktat – da Cuba, all’Afghanistan, finendo con la Jugoslavia, l’Iraq, la Libia e la Siria – lei c’era, sì, ma per sostenerle e caldeggiarle ampiamente.

Emma Bonino è membro del Board della Open Society Foundation di George Soros, cupola alla quale sono legate tutte le ONG nel Mediterraneo, i cui servizi taxi di “risorse” si rendono sostenitori del vile meccanismo capitalista di dumping sociale ai danni dei lavoratori e delle loro dure e secolari lotte. Ispirandosi alla filosofia di Karl Popper, tale no-profit persegue inoltre la mondializzazione coatta e la messa sotto tutela, o più esattamente sotto condizione, della sovranità degli Stati, come accaduto in Ucraina mediante il finanziamento del colpo di Stato ai danni dell’esecutivo filorusso di Viktor Yanukovych o con l’Onda Verde contro Mahmud Ahmadinejad.

Insomma, l’ennesimo sproloquio del nostro tuttologo di professione. Colui che fece risalire l’insurrezione in Siria al 2010 anziché al 2011, cianciando di “studenti universitari che chiedevano la fine del regime di Bashar al-Assad” mentre a Latakia un commando jihadista sparava contro cittadini inermi uccidendo 10 persone. Mentre ad Homs i Fratelli Musulmani ammazzavano 300 militari di rinforzo. Colui che sosteneva che in Iran non ci fossero studentesse universitarie quando costituiscono il 70% degli iscritti alle facoltà. Storica la sua arroganza: “Sei poco informata, dal 2009 mi occupo, insieme all’ONU, dei dissidenti iraniani”. Di maestro della disinformazione, qui, però, c’è solo lui.

(di Davide Pellegrino)