Alcune ONG si ritirano: non cambierà la storia, ma permetteteci di festeggiare

La notizia della giornata di ieri è che Medici senza Frontiere – tra quelle che non hanno firmato il Codice di condotta emesso dal governo – ha tirato le cuoia, almeno temporaneamente. Nessuna attività sulle coste libiche. Il comunicato, riportato da varie testate, tra cui il Giornale, cita quanto segue:

“Ieri le autorità libiche hanno dichiarato pubblicamente di aver istituito una zona di ricerca e soccorso (SAR) e limitato l’accesso delle navi umanitarie nelle acque internazionali al largo delle coste libiche. Subito dopo, il Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo (MRCC) di Roma ha allertato Medici Senza Frontiere (MSF) di un rischio sicurezza legato alle minacce pronunciate pubblicamente dalla Guardia Costiera Libica contro le navi di ricerca e soccorso umanitarie impegnate in acque internazionali. A seguito di queste ulteriori restrizioni all’assistenza umanitaria indipendente e dell’aumento dei blocchi che costringono i migranti in Libia, Msf ha deciso di sospendere temporaneamente le attività di ricerca e soccorso della propria nave, la Prudence. L’èquipe medica di Msf continuerà a supportare le attività di soccorso a bordo della nave Aquarius, di SOS Mediterranee, che al momento sta pattugliando le acque internazionali”.

Ma non è finita. Anche Save the Children – che del Codice era invece stata firmataria, non senza proteste e concessioni – sta valutando di tirare i remi in barca. Nel frattempo, gli sbarchi “inarrestabili” si sono dimezzati rispetto allo stesso periodo del 2016, mentre, guardate un po’,  in Spagna triplicano.

Viene da chiedersi come mai i Santi del mare non si adoperino in quella porzione del Mediterraneo. Ma le domande retoriche in certi casi è meglio lasciarle da parte.

Statene pur certi, diminuiranno anche i morti (non si tratta nemmeno di una previsione invero). Beninteso che è fin troppo scontato, al primo incidente grave che inevitabilmente potrà capitare finché non verranno chiuse in modo serio le frontiere (chissà se mai vedremo quel giorno), dovremo aspettarci le lagne dei vari Saviano e Mentana, che ignoreranno abilmente il numero totale di decessi per fermarsi ai casi particolari.

Quanto accaduto non cambierà certo la storia. Non eliminerà come per magia una classe dirigente parassita che da decenni vuole la fine definitiva della cultura e della popolazione italiana. Non impedirà al mondo finanziario che sta dietro certe organizzazioni di rialzare la cresta e riprendere la marcia.

Ma permetteteci, per una volta, per un singolo istante, di festeggiare. Non crediamo di chiedere tanto.

(di Stelio Fergola)