Le Tiger Forces, l’arma vincente di Assad

Fra le tante unità dell’esercito arabo siriano che stanno combattendo per il legittimo presidente Bashar al Assad, ne esiste una che per la sua ferocia e determinazione è diventata leggendaria: le Tiger Forces, o Qawat Al-Nimr.

Questa unità venne creata dopo le brillanti prestazioni di alcuni soldati e volontari nelle battaglie di Latakia ed Hama, con l’intento di organizzare una forza offensiva inarrestabile, esperta nel combattere i terroristi delle forze ribelli. L’onere di questo compito venne affidato al colonnello Suheil al-Hassa, ormai divenuto Maggior Generale grazie ai numerosi successi sul campo. Una figura, quella di Suheil, che è ormai divenuta celebre in tutta la Siria con il soprannome di “The Tiger”. Eroe popolare, il creatore delle Tiger Forces si è diplomato presso l’accademia militare delle forze aeree dell’esercito siriano nel 1991, ed ha servito nell’intelligence siriano addestrando le forze speciali. Le vere potenzialità di Suheil si manifestarono però allo scoppio della guerra civile. Nel 2011 il colonnello al-Hassa si trovò catapultato sul campo di battaglia dove guidò con energia e successo le sue truppe.


Scelto per creare una forza d’assalto composta da volontari e soldati, da 6 anni ormai combatte per la Siria nei campi di battaglia più sanguinosi e cruenti. Questa unità d’élite venne create nel momento di maggior sconforto dell’esercito siriano, migliaia di cittadini erano infatti fuggiti in Turchia ed in Occidente, mentre mercenari ribelli e bande di terroristi affiliate ad Al Qaeda spadroneggiavano per il paese. Ci voleva una scossa che risollevasse il morale e riaccendesse la determinazione nei soldati dell’esercito: furono le forze di Suheil a rispondere a questa chiamata con energia e determinazione. Dopo un intenso addestramento le Tiger vennero spedite su tutti i campi di battaglia più duri del paese, riuscendo sempre a vincere, anche a costo di grandi sacrifici. L’unità speciale Tiger è infatti l’unica dell’esercito siriano a non essere mai stata sconfitta. Composta da poco più di 1000 soldati e organizzata su varie brigate, ha combattuto nella liberazione di Aleppo, riconquistando l’aeroporto della città e il suo distretto industriale. Dopo aver sconfitto gruppi ribelli affiliati a Jabhat an-Nusrah i soldati di Suheil hanno affrontato per la prima volta nell’autunno del 2014 i terroristi dell’Isis, sconfiggendoli nella battaglia della area petrolifera d Shaer.

Una delle azioni più famose delle forze Tigre è stata la liberazione dell’aeroporto di Kuweires, dove 600 soldati siriani erano assediati ormai da 3 anni da forze superiori del Califfato Islamico. Punto di forza delle unità speciali Tiger è senza dubbio la grande abilità tattica e strategica del suo comandante. Suheil al-Hassan è infatti capace, grazie anche a buone doti diplomatiche, di accordarsi con le tribù locali riuscendo a portarle dalla parte del presidente Assad ed a partecipare così alla liberazione del paese. Come tutte le altre forze dell’esercito arabo siriano, le Tiger forces, decimate dai violenti scontri e attive in più punti del paese, sono afflitte da una perenne penuria di armi, munizioni e vettovagliamenti. Nonostante ciò, anche se come la maggioranza delle SAA (le forze governative) sono armate con armi antiquate, stanno ricevendo numerose armi di fabbricazione russa, tra cui carri armati T-90, fucili d’assalto AK-74M, ed il sistema di combattimento per la fanteria “Ratnik”.

La strategia delle Tiger forces, anche se dislocata in un settore difensivo, è sempre aggressiva. I suoi soldati lanciano infatti furiosi attacchi chirurgici contro le zone meno difese del fronte avversario, riuscendo a causare numerose perdite al nemico e ritirandosi poi quando questo organizza un serio contrattacco. Ultimo grande successo delle forze di Suheil è stato conquistare il nodo ferroviario di Resafa a sud di Raqqah e liberare tutta la zona petrolifera adiacente. L’aggressività e le ormai indiscusse capacità antiterroristiche delle Tiger Forces riescono a nascondere la debolezza intrinseca dell’esercito siriano, lacerato da sei anni di guerra, diserzioni e morti.

Combattendo con coraggio e determinazione le azioni eroiche di questi guerrieri riescono a riaccendere ovunque vadano lo spirito patriottico nazionale, dando nuove energie e speranze al popolo siriano.

(Di Marco Franzoni)