Nato: una coalizione riluttante e senza spirito Parte II

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Leggi la prima parte: Nato: una coalizione riluttante e senza spirito Parte I

A cosa serve la Nato oggigorno? Quale è il ruolo di questa alleanza miltiare domniata dagli Usa e proiettata su tutto il globo? Continua l’articolo di Southfront.

Tradotto da Southrfront e scritto e prodotto dal SF Team: J.Hawk, Daniel Deiss, Edwin Watson

Germania, USA, Polonia e Nato: conflitto in corso

Gli Stati Uniti stanno sviluppando numerosi sistemi missilistici ipersonici, con l’obiettivo di mettere in campo un gran numero così da poterli lanciare in attacchi disarmanti contro gli arsenali nucleari russi e cinesi. Dal momento che queste armi hanno una gittata molto ridotta, è necessario che le basi dove i missili saranno stipati siano vicine ai bersagli. Questo implica che servono Nazioni europee arrendevoli e desiderose di ospitare questi nuovi missili. Molto probabilmente la locazione di questi missili potrebbe provocare un dibattito comparabile a quello riguardo agli Euromissili negli anni ’80.

A quanto pare la Germania non ne vuole sapere di essere ridotta a stato cliente degli USA e ha già resistito alle pressioni americane su diverse controversie, dal gasdotto North Stream 2, al rifiuto di comprare gli F-35, ed ora anche il diniego ai missili americani. Sempre su questa linea, gli aumenti della spesa per la difesa tedesca sono destinati a contrastare l’influenza degli Stati Uniti nell’Europa orientale tanto quanto la presunta minaccia russa alla NATO.

Gli USA hanno risposto alle politiche tedesche con i soliti strumenti di lobby e pressione. Sanzioni economiche a tutte quelle entità europee che partecipano al progetto tedesco, tramite un cyber attacco agli alleati tedeschi che hanno prontamente accusato la Russia. Washington ha perfino minacciato di spostare tutti i soldati americani presenti sul suolo germanico in Polonia.

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Ci sono voci che parlano del possibile spostamento delle armi nucleari americane presenti in Germania, nella vicina Polonia. I risultati di queste tensioni ad ora sono il conflitto silenzioso fra due alleati, Germania e USA, e l’allineamento alla politica americana di un altro alleato, la Polonia.

La Nato scricchiola in Europa…

Mentre la Germania ha dalla sua il potere delle istituzioni dell’Unione e una grande forza economica; gli USA hanno una gigantesca rete di intelligence ed amicizie risultato della situazione post 9/11. Le operazioni in Iraq e Afghanistan hanno permesso di coltivare strette collaborazioni con diversi paesi europei fra cui la Polonia. La Repubblica Polacca è quindi ben disposta a schierare truppe statunitensi, missili e persino bombe atomiche sul suo territorio.

Il potere dell’influenza degli Stati Uniti è visibile negli acquisti di armi in Polonia: Patriot, Javelin, HIMARS, F-35 e non un unico sistema europeo comparabile negli ultimi anni. D’altra parte, la debolezza degli Stati Uniti in questo confronto consiste nella riluttanza a sovvenzionare economicamente la Polonia. Questa indecisione, combinata con l’irresponsabilità fiscale del partito al governo, renderà difficile per il paese mantenere la sua politica anti-tedesca a lungo termine.

Se in Europa dell’est gli USA usano la Polonia come proxy contro Germania e Russia, nel Mediterraneo stanno utilizzando la Turchia come strumento contro Francia e Italia. Dopo l’ennesimo salto della quaglia, gli americani hanno definitivamente abbandonato i Curdi, con Trump felice di prendersi la colpa, per poter sostenere le ambizioni di Erdogan in Libia di tagliare fuori gli interessi francesi e italiani nella regione. Per essere sicura, la Turchia si tiene maggior libertà della Polonia, che è stata incapace -o indolente- nel mettere l’uno contro l’altro USA, UE e Russia per poter permettersi libertà d’azione.

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…e rovina fragorosamente nel Mediterraneo e nel Medio Oriente

La decisione del congresso americano di permettere alla Turchia di acquistare gli S-400 è un chiaro indicatore che la strategia Neottomana di Erdogan giochi a favore degli USA. Nonostante la Turchia sia rimasta fuori dai giochi per gli F-35, continua a costruire diversi componenti per la creazione degli aerei. La conseguenza di queste politiche si è manifestata nel Mediterraneo dove si sono verificati diversi stalli fra navi francesi, italiane e turche. Così se da una parte Italia e Francia appoggiano l’LNA del maresciallo Haftar, i turchi usano come proxy il GNA.

Questo ha fatto si che si sia formata un’alleanza anti turca che ha trovato subito l’entusiasta adesione della Grecia. Se gli USA appaiono poco interessati all’intera vicenda, in verità questo scontro fa al caso loro, perché il controllo del petrolio della Libia fa parte della strategia di Washington di “dominio dell’energia“, come lo sono le sanzioni di North Stream 2.

È molto interessante notare come la Russia, in entrambi i casi, abbia scelto di appoggiare Germania e Francia contro gli interessi USA. Bisogna anche ricordare, a questo punto, come le politiche energetiche russe siano decisamente più favorevoli agli stati europei poiché essa non cerca di monopolizzarle, al contrario degli Stati Uniti.

Lotta interna alla Nato per l’energia

Fino ad ora la strategia Usa nella gestione della Russia si avvaleva di costante pressione e sanzioni economiche. Le provocazioni americane, fornite spesso dall’intelligence statunitense o britannico, forzavano gli alleati europei -Germania, Francia e Italia, a cambiare le loro politiche per non forzare la relazione transatlantica. Ma le crepe nella relazione sono chiaramente visibili e non sono attribuibili al modo irregolare e brusco di Trump.

È il Congresso degli Stati Uniti che ha superato i successivi round di sanzioni anti-North Stream 2, con forti maggioranze partigiane. Significa che l’affermazione del controllo USA sulle maggiori potenze europee è parte dell’agenda degli Stati Uniti.

Quest’agenda politica è motivata non solo dalle decisioni di Trump, ma anche da una crisi economico-politica tanto forte da ricordare quella degli anni 30’. C’è quindi poca probabilità, ad ora, che il cambio con Biden rappresenterebbe un radicale allontanamento dalla politica estera a stelle e strisce.

Se Italia, Germania e Francia vogliono resistere sul lungo periodo alla pressione americana, devono trasformare l’Unione europea in qualcosa di diverso. In una vera Federazione piuttosto che in un’accozzaglia di stati litigiosi. La pandemia di Covid-19 e la crisi economica conseguente sono un grande impulso a questa trasformazione, mentre gli appetiti insaziabili dell’America potrebbero fare il resto.

(Traduzione a cura di Fausto Andrea Marconi)

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