La storia contemporanea non è costellata da moltissime vittorie nelle operazioni belliche da parte dell’esercito italiano eppure alcune azioni hanno trasmesso alle generazioni successive il senso del dovere e dell’onore molto più di quanto avrebbero potuto vittorie epocali e molti nomi hanno dato lustro alla nostra Patria. Tra questi c’è quello di Teseo Tesei.
Le incursioni della Marina nella Seconda guerra mondiale
Se nel corso del primo conflitto mondiale la partecipazione al fronte aveva tratto ispirazione dalla partecipazione in prima linea anche di illustri personaggi della letteratura nazionale (su tutti Gabriele D’Annunzio), dell’arte (l’intero movimento futurista), del giornalismo (come non citare Benito Mussolini) e del sindacalismo (quello rivoluzionario capeggiato da Filippo Corridoni), la seconda guerra mondiale portata avanti tra mille difficoltà, dovute spesso ad un’impreparazione evidenziata dalla decisione di entrare in guerra con alcuni anni di anticipo rispetto a quanto previsto, ci ha tramandato atti di valore senza eguali ad opera di militari di ruolo.
Tra questi figurano, senza alcun dubbio, gli assalti operati dalla Marina condotti tramite l’utilizzo dei Siluri a Lenta Corsa ideati e progettati dall’elbano Teseo Tesei.
Tesei, l’uomo e il militare
Già volontario e decorato per la partecipazione da volontario alla Guerra civile spagnola, Tesei progettò in prima persona quei siluri dalla forma tozza che divennero noti con l’epiteto di “maiali”. Insieme ad un’affiatata squadra, ribattezzata “gli Apostoli di Tesei”, il reparto gettò le basi delle future azioni nei porti britannici del mar Mediterraneo. A descrivere l’uomo e il militare è il libro “Teseo Tesei. All’assalto della gloria” di Cristina Di Giorgi, edito per la collana “Giganti” da Idrovolante edizioni. Nell’accurata ricostruzione della scrittrice romana emerge il ruolo da trascinatore di Tesei di un gruppo di uomini capaci di mantenere il più assoluto silenzio sulle operazioni alle quali lavorano tanto da non far arrivare mai alle orecchie e agli occhi dell’intelligence di Sua Maestà la benché minima idea sullo sviluppo della nuova arma.
Tesei: genio ed esempio nell’azione di Malta
L’idea base sulla quale lavora il gruppo formato da Tesei è quella di infiltrarsi nei porti in cui ormeggiano gli assi nella manica che consentono alla Gran Bretagna il dominio nelle operazioni condotte in mare. Il sacrificio con cui Tesei il 25 luglio 1941 perde la vita per provare a portare a termine l’operazione Malta 2 e consentire di violare il porto di La Valletta, cosa che non avverrà trasformando la missione in un fallimento “dal bilancio drammatico: 18 prigionieri e 15 caduti”, rappresenta il massimo grado di coraggio personale equiparabile a quello delle squadre giapponesi di kamikaze.
È, però, da quell’atto di estremo sacrificio per un bene superiore, quello della Patria, che scaturiranno i nuovi tentativi, stavolta messi a segno, tra cui quello di Gibilterra e il ben più noto del dicembre 1941 ad Alessandria.
L’operazione Malta 2 può quindi essere equiparata alla battaglia di El Alamein che fece esclamare alla “volpe del deserto” Erwin Rommel la celebre massima che recita “Il soldato tedesco ha stupito il mondo, il bersagliere italiano ha stupito il soldato tedesco”, sinonimo delle predisposizioni insite negli uomini che indossarono le divise che fecero onore al nostro Paese ben oltre i risultati conseguiti.
(di Luca Lezzi)