Le menti del doppio Stato, ultima fatica sulle vicende del nostro Paese nel secolo scorso ed attuale.
Le menti del doppio Stato: Fasanella sul nostro “Deep State”
La storia patria degli ultimi 75 anni è stata oggetto di numerose manipolazioni finalizzate a preservare gli equilibri interni ed esterni, che hanno garantito la permanenza dell’Italia (da paese sconfitto) nell’Alleanza Atlantica e nella sua propaggine continentale, l’Unione Europea. Giovanni Fasanella e Mario J. Cereghino svelano l’origine e le premesse che hanno consentito lo sviluppo e il radicamento di un “Deep State” innestato dagli anglo-statunitensi nel nostro Paese. Uno “stato occulto”, una struttura su cui convergono e da cui si diramano funzionari ad ogni livello e membri dei cosiddetti “corpi intermedi”. Argomento ostico ma non privo di consistenza che negli Stati Uniti d’America è salito alla ribalta con l’elezione di Donald Trump (considerato nemico acerrimo) ed è stato persino oggetto di una serie televisiva britannica distribuita da Fox International.
Una ricerca condotta principalmente negli archivi inglesi di “Kew Gardens” e quelli della Fondazione Gramsci, ha consentito agli autori di svelare i retroscena inquietanti e la rete che ha collaborato alla realizzazione di operazioni coperte (covert operations) e compiute “sotto falsa bandiera” (False Flag). Alcune di esse (per diversi motivi) non andate a segno e miranti la genesi di un conflitto civile (prosecuzione del biennio ‘43-‘45) ed aventi come effetto immediato l’intervento militare alleato per porre fine all’esistenza del Partito Comunista Italiano ed ai primi governi nella neonata Repubblica Italiana.
“Le menti” e l’Italia a sovranità limitata
Non sono di certo novità. Questo perché, a grandi linee, l’opinione pubblica italiana è perfettamente consapevole del tentativo perenne (la strategia della tensione) di commissariare il regime politico sorto nel 1945 e la sua classe politica considerata troppo spregiudicata e inaffidabile, sino ad annientarla nel 1992 con l’operazione denominata “Tangentopoli”.
Ma Le Menti del Doppio Stato si addentra nello specifico, rivelando la collaborazione sotterranea tra soggetti politici e rispettivi referenti, solo apparentemente nemici. Una pletora di personaggi a cavallo tra servizi, malavita, obbedienze massoniche, estremismo e reducismo politico, che ha offerto la propria collaborazione (estorta anche attraverso ricatti) nell’immediato dopoguerra, agli organismi dell’intelligence britannica e statunitense.
Questa “holding” ha proseguito la propria attività occulta negli anni di piombo, con le nuove leve del terrorismo (nel libro si rivelano alcuni anelli di congiunzione) e molto probabilmente ha subito diverse menomazioni (frutto delle congiunture internazionali), ma che non è mai stata sciolta definitivamente. Quindi “passato, presente e futuro”, uno stimolo a indagare sul “bel Paese” a “Sovranità limitata”.
(di Luca Rossi)