LOS ANGELES – Simona Mangiante, moglie dell’ex advisor di Donald Trump George Papadopoulos, racconta a Oltre la Linea da Los Angeles la verità che si cela dietro le manifestazioni che stanno infiammando l’America in questi giorni a seguito della morte di George Floyd.
1. Simona, come stai vivendo queste ore di grande confusione e caos negli Stati Uniti?
Le sto vivendo con molta angoscia . Aspettandomi il peggio. Questa manifestazione incontrollata di violenza edulcorata dallo slogan #blacklivematters è la degenerazione di un’America drenata dalla crisi economica, implosa ed esplosa, divisa
2.Che impressione ti hanno fatto le terribili immagini della morte di George Floyd?
Le immagini della morte di Floyd sono raggelanti, uno scenario di crudeltà disumana. Raccapricciante
3.C’è stata una condanna unanime, secondo te?
Una condanna unanime dell’omicidio e dell’omicidio razziale . Da italiana ho trovato raccapricciante il fatto in se , senza neanche enfatizzare il “colore“ della vittima. Forse perché personalmente non credo nello slogan “lavitaneraconta, la vita conta – punto – di qualsiasi colore essa sia. Al contrario trovo la distinzione in se offensiva – una vita e’ una vita – un omicidio non può avere un “colore”. Eppure in America è stato considerato un espressione di razzismo, abuso verso i neri, apparentemente non è’ la prima volta che la polizia assale violentemente persone di colore – da qui la connotazione razziale del brutale assassinio.
4. A seguito della morte di Floyd sono scoppiate in tutto il Paese violente proteste e manifestazioni. Che cosa ci puoi raccontare al riguardo?
Quello che sta accadendo non è stato correttamente rappresentato dalla stampa internazionale, ancora una volta preoccupata di strumentalizzare la situazione contro Trump, piuttosto che riportare i fatti allucinanti per quel che Sono. Due giorni fa Mi sono trovata nel mezzo di una vera e propria guerra nel cuore di West Hollywood mentre sbrigavo faccende ordinarie: un auto bruciava mentre folla di gente senza controllo distruggevano vetrine di negozi, per poi entrare e rubare la merce. Vandalismo senza senso dietro lo slogan “blacklivematters. Come se la distruzione dei negozi avesse nulla a che vedere con la “giusta causa” della manifestazione. Alcuni commercianti sono stati uccisi a calci dai “protestanti” nel tentativo di difendere i loro commerci che timidamente cominciavano a riaprire dopo la lunga pausa e conseguente depressione economica dovuta al corona virus. Un coltello nella piaga , in una piaga già parecchio sanguinante.
5. Hai paura che qualche manifestante possa riconoscerti come una supporter di Trump?
Sì, sono terrorizzata. Si assiste già a scene pietose in cui bianchi sono costretti ad inginocchiarsi e a dissociarsi da “Donald duck”. Immagina se un manifestante riconoscesse me cosa farebbe ? È piuttosto consueto che mi riconoscano negli Stati Uniti essendo nell’orbita mediatica ormai da due anni. Faccio attenzione a non uscite di casa e a utilizzare rigorosamente la mascherina per doppio motivo.
6. Che cosa te ne pare della narrazione che è stat data delle proteste, in Italia? Hai avuto modo di parlare con qualcuno in Italia?
Mi pare che la stampa abbia selettivamente rappresentato la realtà enfatizzando l’episodio dei lacrimogeni sui manifestanti pacifici, dimenticando però di contestualizzare l’episodio in una America in cui la maggioranza dei protestanti sono riots impazziti, un altro poliziotto è stato ucciso dai protestanti per aver tentato di proteggere i commercianti attaccati brutalmente . Anche lui di colore, la sua vita conta? O il fatto che sia stata portata via dai riots e non da un poliziotto bianco, non la renderà degna di altrettanto scalpore ?
7. A tuo parere queste manifestazioni peseranno sulla rielezione di Donald Trump? Oppure giocheranno a suo favore?
A mio parere In America non ci si lascia scappare “occasione “ per attaccare la presidenza di Trump. Il presidente ha condannato severamente l’omicidio di George Floyd. Giustizia sarà fatta. Ciò nonostante tutto viene strumentalizzato per delegittimare la sua presidenza. È la mancanza di oggettività e la pretestuositá delle critiche che rappresentano la grande debolezza dei “Trump haters” odiano a prescindere punto.
8. C’è qualcuno secondo te che sta soffiando sul fuoco delle proteste per seminare il caos?
Alcuni sostengono che ci sia dietro, ancora una volta, il “deep state” attori che infiammano le masse per fomentare la divisione ed io caos. Io vedo la situazione piuttosto come il capro espiatorio per dare sfogo alle frustrazioni accumulate durante la recente depressione economica. L’America del Dio denaro, è stata costretta a fermarsi, le classi più disagiate sono cadute nell’abisso, ed ecco il risultato. D’altra parte ricordate che quando è scoppiata la pandemia la prima reazione degli Americani e’ stata la corsa alle armi? Adesso il senso e’ chiaro a tutti.
Simona Mangiante, cittadina italiana e ora residente negli Stati Uniti, è stata coinvolta suo malgrado nell’inchiesta del Russiagate e additata dai democratici come un’improbabile spia russa al soldo di Vladimir Putin. Ora attende, come molti altri, l’esito delle indagini della controinchiesta del procuratore John Durham sulle origini della falsa collusione russa, che dovrà stabilire chi ha confezionato questo grande complotto contro la Campagna di Trump.
Al centro c’è naturalmente il misterioso docente maltese Joseph Mifsud. Nell’agosto del 2019, Mifsud, il professore al centro del Russiagate americano, colui che per primo – secondo l’inchiesta del procuratore Robert Mueller – avrebbe rivelato a George Papadopoulos, consigliere della campagna elettore di Trump, l’esistenza delle mail compromettenti della sua rivale Hillary Clinton, ha fornito una deposizione audio al Procuratore John Durham. Segnaliamo a tal proposito l’intervista che Simona Mangiante ha rilasciato a Matteo Carnieletto su InsideOver.