Negli USA la disoccupazione è al 3,6%. Mai così bassa dal 1969. La politica economica del presidente degli Stati Uniti, finora, non può che essere vista in modo enormemente positivo.
La politica della lotta alle delocalizzazioni e l’abbattimento delle tasse hanno avuto effetti positivi sull’economia americana, che all’inizio del mandato di Trump arrivava in percentuale al 4,8% di senza lavoro.
Per onor del vero, va ricordato che il trend negli USA era andato verso la diminuzione già dal 2010 quando, dopo il picco che aveva sfiorato il 10% l’anno precedente, gli occupati avevano già ripreso a salire assestandosi sul 9%, per poi scendere sotto l’8% dal 2014 in poi.
I record, però, sono tutti dell’amministrazione Trump: il minimo degli ultimi 10 anni, toccato nella primavera del 2017, che è diventato il minimo degli ultimi 18 in estate, e adesso addirittura il minimo degli ultimi 50.
Certamente, non tutto è rose e fiori. I salari, a quanto pare, faticano a crescere allo stesso modo. Secondo quando riportato da Il Sole 24 Ore, “sono saliti di 6 centesimi (+0,2% dal mese precedente) a 27,77 dollari l’ora. I compensi rimangono uno dei punti più deboli d’una crescita che in questi anni, nonostante la continua marcia, è stata caratterizzata da significative disparità e diseguaglianze”.
In ogni caso, è incontestabile che negli Stati Uniti si faccia fatica a trovare persone senza lavoro, il che la dice lunga di chi prevedeva catastrofi e carestie dopo l’insediamento di Trump.
(di Stelio Fergola)