Soros e ONG, l’Ungheria risponde alle accuse della UE

La parlamentare tedesca dei Verdi Judith Sargentini ha, nelle scorse settimane, redatto in commissione Libertà civili e Giustizia un rapporto sulle “violazioni dei diritti fondamentali dell’Ue” da parte del governo ungherese. “Il governo di Viktor Orbán ha ripetutamente violato l’indipendenza della magistratura, la libertà di stampa e i diritti fondamentali dei suoi cittadini – sostiene Sargentini – al momento dell’adesione all’UE, i Paesi si impegnano a rispettare i nostri valori condivisi in materia di diritti umani, democrazia e stato di diritto. Se l’Unione europea vuole rimanere credibile, deve essere pronta a prendere misure serie contro coloro che non rispettano questi valori”. Il Ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártő ha riferito al Parlamento Europeo nella giornata del 26 aprile. Di seguito il testo del discorso.


Egregio signor Presidente, pensavo di avere anche io diritto alla libertà di parola e di opinione, in questa sede, ma se non è così me ne farò una ragione. Tuttavia, signor Presidente, io mantengo la mia opinione che nel corso di questo dibattito l’Ungheria sia stata calunniata, e io non posso accettare il fatto che, se qualcuno reagisca a ciò venga immediatamente deprecato, invece di essere dibattuto.

Péter Szijjártő

Lasciate che io risponda alle domande sollevate dai colleghi. La parlamentare dei liberal olandesi ha sostenuto che noi rappresenteremmo solo “temporaneamente” il popolo ungherese. Vorrei ricordarle che noi abbiamo appena vinto il nostro terzo mandato consecutivo alle elezioni, con niente meno che la super maggioranza di due terzi! Lei ci chiede in che modo rappresenteremmo il popolo ungherese, e quale tipo di autorizzazione avremmo. Potrei chiederle quale percentuale di europei ha votato per lei, visto che dà lezioni al popolo ungherese in nome dell’Europa.

Il parlamentare austriaco ha lanciato accuse di antisemitismo contro l’Ungheria. Vorrei informarla, gentile collega, che l’Ungheria ha una controversia aperta contro George Soros. Noi contrastiamo -tra le altre cose- la sua posizione sulle politiche migratorie. George Soros sperava, ovviamente, che questo governo perdesse le elezioni. Non penso sia un segreto. Lui stesso non ne ha fatto mistero, e non era troppo difficile da capire. Ma quando noi discutiamo con George Soros, non ci interessa la religione di George Soros. Non sono stato io a sollevare la questione -la religione di George Soros- in questo dibattito.

Il parlamentare tedesco dei Verdi -che a quanto vedo non è più seduto qui- ha lanciato la seguente accusa di antisemitismo contro di noi, più precisamente contro Jobbik -che non è mio compito difendere-, ma vorrei porre la vostra attenzione sul fatto che la campagna dell’opposizione riguardava la questione di come il Partito Socialista Ungherese (MSZP, comunisti), la Coalizione Democratica (DK, ex socialisti) e il Partito Verde Ungherese (LMP, liberali) potessero in qualche modo collaborare con Jobbik (partito neonazista) per governare insieme, lasciando da parte le differenze per concorrere contro l’attuale governo. Dopo tutto questo, lui accusa me e il mio partito di collaborare con Jobbik? I socialisti e i verdi hanno negoziato con Jobbik durante la campagna elettorale.

Signor Presidente, vorrei informarla che, per quanto riguarda le accuse che la parlamentare ha scritto nel suo rapporto, noi abbiamo inviato questa mattina, a tutti i parlamentari, la nostra smentita. Abbiamo rigettato nei dettagli ogni singola accusa. Signor Presidente, lei mi ha chiesto a riguardo delle ONG, quindi lasci che le risponda qui e ora. Credo che sia una legittima aspettativa del popolo ungherese sapere che tutti i fondi di quelle organizzazioni che vogliono influenzare la volontà popolare siano trasparenti.

Questa è una aspettativa legittima verso i partiti politici, per esempio; ma lo è anche per quelle ONG che prendono una posizione politica, che sono finanziate dall’estero e che vogliono influenzare l’opinione del popolo ungherese. Io chiedo: perché i loro finanziamenti devono essere segreti? Che tipo di fondi ricevono? Perché non si deve sapere la fonte dei loro finanziamenti? E, signor Presidente, io rigetto l’idea che il governo ungherese, con l’attuale progetto di regolamentazione delle ONG, voglia rendere impossibili le loro operazioni. Non è assolutamente vero!

Judith Sargentini

Signor Presidente, noi abbiamo semplicemente chiesto alle ONG di rendere pubblico se ricevono finanziamenti dall’estero. Non credo che, se sulla propria pagina internet rendono pubblici i propri finanziamenti esteri, sarà per loro impossibile operare! Noi insistiamo sulla cosa, e lo faremo anche in futuro.

In ultimo volevo dire che, per quanto riguarda la questione della libertà accademica, in Ungheria ci sono più di venti università estere. Eccezion fatta per la CEU (Central European University, di George Soros), nessun’altra si è lamentata delle nuove regolamentazioni. Curiosamente, a voi non interessa ascoltare le altre voci, solo quella dell’unica università che si lamenta. Ci sono tre università americane in Ungheria. Con una di loro, ho personalmente firmato l’accordo di cooperazione in Maryland. Quindi, se una università firma l’accordo, e un’altra si oppone, perché ne ascoltate solo una?

Vorrei ripetere, gentili colleghi, che sono grato al Presidente per avermi reso possibile parlare davanti al Parlamento Europeo, ma vorrei nuovamente sottolineare che noi non accetteremo e non tollereremo che si dicano menzogne sull’Ungheria: per questo vi abbiamo reso disponibile a tutti, per iscritto, la nostra smentita alle accuse che ci sono state rivolte. Grazie, signor Presidente. Sono onorato di potere essere qui oggi. Grazie.

(di Federico Bezzi)