All’improvviso nessuna prova: la figuraccia UK sul caso Skripal

Nuove indagini sono giunte a conclusione che l’agente tossico utilizzato per avvelenare Sergej Skripal non fosse di provenienza russa. Quel quadro di comportamento volto alla ricomparsa di quell'”asse del male” di Ronald Reagan e George Bush che avrebbe simulato, nei confronti della Russia, la persecuzione 2.0 dell’Iraq di Saddam Hussein è fallito.

Boris Johnson si è premurato di cancellare il tweet dove, in preda ad una crisi isterica, la accusava. Per capire che mentisse era sufficiente una semplice analisi geopolitica: Mosca non avrebbe avuto alcun motivo di affondare la sua immagine internazionale, specie in questo momento.

È il primo interlocutore in Medio Oriente grazie alla capacità di proporre soluzioni condivise a partner geopoliticamente agli antipodi (leggasi il recente incontro ad Ankara con Iran e Turchia). Il modus operandi che ha costruito in questi anni, inoltre, non è né brutale né di sprezzo al diritto internazionale. Al contrario, Vladimir Putin, durante gli incontri bilaterali con i Paesi occidentali, continua a riferirsi a loro con la parola “partner” o “colleghi”. Segno di una naturale disposizione al negoziato, al dialogo, alla moderazione costante e alla risposta proporzionata a ciò che ritiene ingiusto, come sanzioni, esercitazioni NATO a ridosso del confine con Kaliningrad, espulsione di diplomatici.

Oltretutto, come sostiene Craig Murray – diplomatico britannico – ha smantellato completamente il suo arsenale chimico. Lo squallido servilismo atlantista delle marcescenti cancellerie UE, però, pur di assecondare l’agenda neocon contro di lei, ha volutamente ignorato tutto ciò. Ha addirittura parteggiato, nella sua dabbenaggine e mediocrità, per una potenza chiaramente ostile dopo la Brexit del 23 giugno 2016 nel tentativo di scagionarla dalla sua piena responsabilità dell’avvelenamento dell’ex spia del KGB prima e del FSB poi.

Non è un mistero: il più importante laboratorio del mondo per lo studio di armi chimiche e biologiche si trova a Porton Down, guarda caso a pochi chilometri da Salisbury – luogo del misfatto – e da Cheltenham, sede del GHCQ, costola britannica del NSA per facilitare le operazioni di spionaggio dei governi europei volute da Barack Obama durante i suoi 8 anni di mandato. I colossali ricatti e le immonde pressioni ci hanno fatto collezionare una delle più scabrose ed imbarazzanti figuracce a livello diplomatico. C’è di che esserne fieri.

(di Davide Pellegrino)