Quando il Pentagono vuole confondere il pubblico su dove sono disposte le truppe nel mondo, di solito, mente. Eppure accade che alle volte il numero di soldati è troppo alto per essere un semplice “errore di arrotondamento”, e i dubbi iniziano a sollevarsi.
Il tema della settimana riguarda oltre 44000 soldati dell’esercito statunitense dispiegati in “luogo sconosciuto”, una cosa che solleva immediatamente dei dubbi. Gli ufficiali del Pentagono, tuttavia, sono piuttosto titubanti nel descrivere dove queste truppe sono dispiegate.
Il portavoce del Pentagono, il Colonnello Rob Manning, ha giustificato la cosa come una questione di “sicurezza operativa” per “impedire al nemico qualunque vantaggio”. Incluso, a quanto pare, capire di quale “nemico” si stia parlando.
Allo stesso tempo, Manning ha giustificato la questione del “luogo sconosciuto” come un problema delle capacità del personale del Pentagono: letteralmente, non c’è abbastanza personale capace di tracciare dove ogni singolo soldato è stato posizionato.
Il Segretario della Difesa James Mattis ha dichiarato di non gradire questa mancanza di precisione del numero di truppe dispiegate all’estero, aggiungendo che ha tentato di raccogliere dati più precisi per capire dove ogni singolo soldato è stato posto.
(di Jason Ditz, Antiwar – Traduzione a cura di Federico Bezzi)