L’intricato ruolo giocato dall’Arabia Saudita e dagli USA nel promuovere una guerra terroristica in Siria è noto fin dall’alba del conflitto, ma il culmine delle operazioni è giunto nel corso del 2013, quando la combinazione di ISIS, FSA e Al-Qaeda era in vantaggio sulla Repubblica Araba Siriana. Con la Siria oggi sempre più vicina alla vittoria e la Russia che attacca l’ISIS, il quale controlla oggi meno del 5% del territorio siriano, la situazione del 2013 sembra lontanissima.
Ma il 18 marzo 2013 degli attacchi missilistici coordinati verso l’Aeroporto Internazionale di Damasco, il Palazzo Presidenziale e altri punti nevralgici della capitale sono stati condotti dal Free Syrian Army.
L’ex NSA Edward Snowden ha rilasciato alcuni documenti top secret che mostrano nei dettagli come gli USA e alcuni membri del regime saudita abbiano finanziato e organizzato gli attacchi alla Siria.
Il testo del documento recita così:
“S2E332 include tre rapporti sugli attacchi dell’opposizione siriana contro Damasco nel marzo 2013:
– I rapporti danno agli USA 3 giorni di avvertimento sugli attacchi del 18 marzo 2013 (secondo anniversario della rivoluzione)
– Il principe saudita Salman bin Sultan ha dato ordine all’opposizione di “far brillare Damasco” e “radere al suolo l’aeroporto”
– I sauditi hanno inviato 120 tonnellate di esplosivo e armi alle forze di opposizioone
– Il 18 marzo sono avvenuti attacchi contro l’aeroporto, il palazzo presidenziale e altri luoghi
– I sauditi si sono detti “molto soddisfatti”
– PRISM provvederà quasi tutti i piani delle operazioni dell’opposizione”
La collusione tra sauditi e americani nella preparazione di attacchi terroristici è nientemeno che un crimine di guerra, anche se è estremamente probabile che né i sauditi né gli americani verranno mai perseguiti per questi atti. Al contrario di quanto dicono in molti, il conflitto siriano è stata una guerra di confine fin dal primo giorno. Ovviamente le potenze straniere hanno trovato all’interno del paese piccoli gruppi ribelli da finanziare, ma la maggioranza dei terroristi e quasi tutte le armi sono venute dall’estero.
La Siria è riuscita a mantenere intatta la propria sovranità trovandosi contro potenze come USA, Arabia Saudita, Qatar, Israele e Turchia, anche prima dell’intervento della Russia nel 2015.
(The Duran – Traduzione di Federico Bezzi)