Il Venezuela pronto a mollare il petroldollaro

Il presidente del Venezuela ha affermato di voler liberare il Paese dalle ripercussioni negative della valuta statunitense attraverso l’introduzione di un nuovo sistema di pagamento internazionale e di un paniere di valute alternativo.

In un discorso al corpo legislativo recentemente eletto, Maduro ha dichiarato:
“Annuncio che il Venezuela intende introdurre un nuovo sistema internazionale di pagamento e creare un nuovo paniere di valute con l’obiettivo di liberarci dalla morsa del dollaro, la moneta che sta strangolando il nostro paese”.  “Se ci perseguitano attraverso il dollaro, noi utilizzeremo lo yuan, lo yen, la rupia indiana, l’euro”, ha continuato Maduro.

Il piano di Maduro comprende l’utilizzo del più debole tra quelli che sono attualmente i due tassi di cambio estero e di un paniere di valute. Secondo dati rilasciati dalla banca centrale, al momento un dollaro compra 3,345 bolivar. Al più forte dei tassi di cambio ufficiale, un dollaro compra 10 bolivar, ma sul mercato nero il dollaro raggiunge picchi di 20,193 bolivar. 1000 dollari di valuta locale comprati al principio della presidenza Maduro nel 2013 non corrispondono ora che a 1,20 dollari.

Il 25 di agosto, il presidente americano Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che impone pesanti sanzioni finanziarie al governo venezuelano. La Casa Bianca ha dichiarato che tali misure sono state “attentamente calibrate” per esercitare costante pressione economica sull’amministrazione di Nicolas Maduro. In questo contesto è importante sottolineare che le più grandi riserve petrolifere del pianeta si trovano proprio in Venezuela.

Gli Stati Uniti avevano già precedentemente minacciato di sanzionare chiunque avesse legami con l’Assemblea Costituente eletta lo scorso 30 luglio. La Costituente è un corpo legislativo investito del potere di modificare la costituzione venezuelana. Le elezioni hanno avuto luogo tra le violente proteste orchestrate dall’opposizione finanziata dalle potenze occidentali, che hanno rifiutato di riconoscere la legittimità dei risultati.

Maduro ha dichiarato che la brutalità dell’opposizione e le sanzioni finanziare devono essere inserite nel quadro di una “guerra economica” organizzata da Washington e finalizzata al cambio di regime.  “La nostra è una lotta contro il blocco economico delle sanzioni imperiali di Trump”, ha affermato il presidente del Venezuela. È quindi chiaro che gli Stati Uniti intendono condannare Maduro e la nazione venezuelana al medesimo fato riservato a Saddam Hussein e all’Iraq.

(da The Duran – Traduzione di Maria Teresa Marino)