Il Kalevala, memoria storica della Finlandia fra magia e religione

La Finlandia è una terra misteriosa e magica. Posizionata nell’estremo nord Europa, schiacciata fra la Scandinavia e il mondo slavo, ha da sempre difeso con forza e tenacia le proprie tradizioni e le proprie peculiarità. Fin dall’antichità, la religione dei popoli finnici è stata caratterizzata da una decisa componente magica e sciamanica. Canti rituali e musiche tribali erano l’elemento essenziale degli antichissimi riti finlandesi. Un immenso bagaglio culturale trasmesso principalmente per via orale e iniziatica, destinato irrimediabilmente a scomparire con l’avvento del Cristianesimo. Fu proprio il bisogno di tutelare questo patrimonio a dar vita al Kalevala.

Il Kalevala è il poema nazionale finlandese. Di produzione relativamente recente, è stato scritto nel 1835 (prima edizione) dal filologo e medico Elias Lönnrot. L’autore si è tuttavia basato sugli antichi poemi finnici e sui tradizionali canti magici e religiosi, che compongono di fatto il grosso del Kalevala. La lingua usata per l’opera è ovviamente il finlandese, nonostante gran parte dei testi utilizzati fosse in origine scritta in dialetto careliano (parlato fra la Finlandia e la Russia). Il termine Kalevala significa letteralmente Terra di Kaleva, dal nome del mitico fondatore dei popoli finnici. Come la Finlandia, anche l’Estonia fa risalire le sue origini al leggendario eroe.

Essendo l’obiettivo di Lönnrot quello di ricostruire e tutelare la Tradizione antica del suo popolo, il filologo si occupò principalmente di raccogliere e assemblare fra loro le numerose leggende finniche, spesso scollegate fra loro e tramandate solo per via orale. Elias Lönnrot volle quindi riunire (e spiegare) in un unico poema tutta la complessa mitologia finlandese. Per fare ciò, dovette chiedere aiuto all’ultimo grande cantore ancora in vita, Arhippa Perttunen, che si occupò anche di redigere la prefazione della prima edizione del Kalevala. Lönnrot e Perttunen diedero quindi vita a un’opera completa e corposa, composta (nella sua seconda edizione del 1849) da ben 50 canti scritti in metro runico.

La storia descritta nel Kalevala segue sostanzialmente le vicende dei tre protagonisti; il cantore Väinämöinen, il fabbro Ilmarinen e il guerriero Lemminkäinen. Si tratta di personaggi magici e divini, pescati direttamente dalla tradizione religiosa finlandese. Väinämöinen è uno scaldo e un poeta, partorito già vecchio dal ventre della vergine Ilmatar, importante divinità del pantheon finnico legata all’aria e alla volta celeste. Nel Kalevala leggiamo come sia stato proprio il figlio della Dea ad aver portato sulla Terra l’agricoltura, insegnando agli uomini come seminare i cereali e piantare gli alberi da frutto. Väinämöinen rappresenta dunque la saggezza, nonché la Tradizione (nel suo ruolo di cantore e poeta).

Ilmarinen è invece un abilissimo fabbro. E’ il creatore del Sampo, un oggetto magico in grado di donare ricchezza e gioia a chiunque ne sia in possesso. Il Sampo ha la forma di un mulino e in virtù dei suoi straordinari poteri attira su di sé la cupidiglia di numerosi pretendenti. Lemminkäinen è infine un guerriero donnaiolo e intrigante, nonché entità divina legata al mondo della magia. Così come Väinämöinen rappresenta il lato saggio e riflessivo dell’uomo, il guerriero è simbolo di violenza e sensualità. Ai tre eroi si oppone Louhi, una strega malvagia e potente. Essa è la regina di Pohjola, il Polo Nord, e contende alla Terra di Kaleva il dominio sul Sampo. Väinämöinen e Lemminkäinen cercano di rubarle il magico mulino, che Louhi ha acquisito con l’inganno. Ne nasce una feroce battaglia, che porta sia alla morte del guerriero che alla distruzione del Sampo stesso.

Nel Kalevala si possono leggere più tematiche e più piani di lettura. Se a un primo impatto può sembrare un semplice poema epico-eroico, presenta tuttavia profonde implicazioni mitologiche e religiose. L’opera raccoglie inoltre buona parte della tradizione poetica finlandese, e ricostruisce in maniera precisa e completa sia la cosmogonia che la teologia dei popoli finnici. Il Kalevala è, in sostanza, la memoria storica degli antichi abitanti della Finlandia.

E non è tutto. Essendo la religione finlandese fortemente legata alla magia e alle pratiche sciamaniche, nel Kalevala sono anche custoditi rituali segreti, incantesimi, antiche formule e canti magici. Un’eredità esoterica e spirituale tutt’ora presente in Finlandia. Nonostante il Cristianesimo infatti, basta allontanarsi dalle grandi città finlandesi per ritrovare le tracce di quel mondo narrato nel Kalevala. Nella zona sud-orientale della Finlandia, fra i villaggi che sorgono lungo i numerosi laghi, il poema di Lönnrot è ancora oggi conosciuto e narrato da alcuni vecchi cantori. Questi, conosciuti come runoja, cantano le gesta di Väinämöinen e della lotta per il Sampo nelle sere d’inverno, davanti al villaggio riunito. Battendo il ritmo su un tamburo di pelle di renna, i runoja recitano le formule magiche del Kalevala, creando un effetto elettrizzante di ipnosi e trance in chi li ascolta. Sono gli stessi, immutati rituali degli antichi sciamani finnici.

(di Andrea Tabacchini)