Islam in Italia: dati allarmanti su radicalizzazione e appoggio al terrorismo

Sono preoccupanti i dati usciti da un sondaggio realizzato da Michele Groppi del King’s College su un campione di 440 fedeli musulmani intervistati in Italia uscito sul “Giorno”.

I risultati dicono quanto di seguito: più della metà degli intervistati ritengono gli ebrei causa di ogni male, un quarto giustifica la violenza in nome della religione, il 30% ritiene che sia giusto punire chi offende l’islam, il 44% vorrebbe sostituire il nostro ordinamento giuridico con la sharia, il 20% vuole abolire crocefisso e feste natalizie, il 13% sostiene apertamente Al Qaeda e l’11% sostiene lo stato islamico (Isis).

Nei dati possiamo vedere in maniera preoccupante che la macchina di propaganda integralista salafita funziona molto bene in Italia, attraverso centri di dottrina finanziati con un fiume di denaro da paesi come Turchia, Kuwait, Emirati, Arabia Saudita e Qatar; tutti stati a stragrande maggioranza sunnita e  in combutta con il terrorismo, come nel caso dei paesi del golfo di matrice wahabbita dove, inoltre, la sharia fa parte dell’ordinamento statale. Difficile avere una stima precisa di quanto denaro arrivi da quei paesi qui da noi, visto che spesso entra attraverso vie illegali.

Possiamo ipotizzare, stando ai risultati del sondaggio, che a fronte di una popolazione di 2,5 milioni di fedeli musulmani, circa 300mila apertamente appoggino il terrorismo. I fenomeni di radicalizzazione ormai sono all’ordine del giorno; non si contano più le notizie di cellule integraliste dormienti sul territorio nazionale, anche e sopratutto in zone di periferia delle grandi città, come recentemente visto nella “tranquilla” cittadina di Lecco e nella zona della Brianza.

Il supporto al terrorismo trova terreno fertile nel sottobosco della nostra società, dove nascono moschee abusive gestite da imam radicali, dove i ragazzi vengono tenuti lontano da ogni possibilità di integrazione dalle stesse famiglie e dati in pasto alla peggiore dottrina salafita e takfira. Spesso questi giovani sono del tutto insospettabili e conducono una vita apparentemente tranquilla, ma vengono mentalmente caricati con una molla di odio contro la cultura occidentale.

Non c’è quindi da meravigliarsi se abbiamo all’interno della nostra società centinaia di migliaia di potenziali martiri e “soldati di Allah”. Mentre i nostri governanti sono presi a supportare ogni tipo di opposizione ai regimi laici musulmani, come quello della Siria del presidente Assad, che con il suo esercito combatte il terrorismo e la radicalizzazione, ci domandiamo quali siano le misure che sta prendendo la politica per contrastare un fenomeno che mette a repentaglio la nostra stessa sopravvivenza.

(di Simone Nasazzi)