Morrigan, la terribile dea della guerra irlandese

Le leggende irlandesi raccontano come, dopo una battaglia sanguinosa, si possa spesso vedere un grosso corvo banchettare coi cadaveri. Quello stesso corvo (o più spesso cornacchia) è solito posarsi sulla spalla di un guerriero particolarmente valoroso. L’uomo scelto dall’uccello sarà vittorioso in battaglia e sconfiggerà i suoi nemici. Le leggende dicono anche che quello non sia un corvo qualunque, ma bensì uno dei tanti aspetti della Morrigan, la terribile dea della morte e della battaglia.

La Morrigan (il nome è sempre infatti indicato con l’articolo determinativo) è una delle più oscure e importanti divinità del pantheon celtico-irlandese. Essa è figlia di Fiacha mac Delbaith, leggendario Re supremo d’Irlanda e della Dea Madre Ernmas. E’ inoltre la sorella di Badb il corvo e di Macha, anch’esse dee legate ai campi di battaglia. Queste tre sorelle formano la cosidetta Morrigna, la triade di divinità femminili protettrici della guerra e dei combattenti morti. Tuttavia, poiché le figlie di Ernmas non appaiono mai contemporaneamente, è stata anche avanzata l’ipotesi che Badb, Macha e la Morrigan non siano altro che la stessa entità. D’altronde tutte e tre sono solite trasformarsi in corvo o cornacchia prima di apparire su un campo di battaglia.

La dea Morrigan è una mutaforma. E’ infatti in grado di cambiare forma e aspetto a proprio piacimento. Del corvo (la sua trasformazione preferita) abbiamo già parlato, ma nelle leggende irlandesi è spesso descritta anche come un grosso lupo, una mucca oppure un’anguilla. Può anche assumere le sembianze di una guerriera enorme e temibile, oppure di una ragazza avvenente e bellissima. E’ proprio con questa forma che seduce e ammalia i guerrieri che riceveranno poi i favori della dea in battaglia. La Morrigan, oltre che divinità bellicosa e violenta, è spesso anche legata alla sfera della sessualità.

Il termine Morrigan sembra derivare dall’antico nome gaelico Mor Rioghain (letteralmente Grande Regina). Dalla dea Morrigan, e dalla sua omologa gallese Modron, potrebbe anche aver origine il nome di Morgana, la celebre maga del Ciclo Arturiano. Anche la nemica del mago Merlino è infatti legata al mondo della guerra, della magia e della morte. Inoltre, così come la Morrigan, pure Morgana è la prima di una triade di sorelle dai poteri soprannaturali e terribili. La divinità celtica ha infine anche una stretta correlazione con un’altra figura femminile del folklore irlandese: la Banshee.

Come la Banshee, anche la Morrigan può essere spesso incontrata mentre sta lavando dei vestiti insanguinati vicino a un campo di battaglia. Ovviamente si tratta di un cattivo presagio, e il vederla altro non è che un’anticipazione di un’imminente morte violenta. La leggenda vuole che lo stesso re irlandese Brian Boru, poco prima della battaglia di Clontarf del 1014, avesse scorto la donna lungo la riva di un fiume. Il sovrano infatti morirà poco dopo nello scontro, riuscendo tuttavia a scacciare definitivamente i vichinghi dall’Irlanda.

Sono principalmente due le saghe irlandesi in cui la Morrigan fa la sua temibile comparsa: il Cath Maige Tuired e il famoso Ciclo dell’Ulster. Nella prima interviene nelle due grandi battaglie descritte dal poema, in un caso sconfiggendo e annientando i Fir Bolg (mitico popolo dell’Irlanda primitiva) e nell’altro alleandosi con il dio Dagda contro i mostruosi Fomori. Un’alleanza insolita e potente, se pensiamo che Dagda è anch’egli un dio guerriero, sebbene amico degli uomini e spesso descritto con connotati benevoli. I due aspetti della guerra dunque, negativo e positivo, che si uniscono per proteggere l’Irlanda da una minaccia esterna.

Il Ciclo dell’Ulster descrive soprattutto le vicende del mitico eroe Cú Chulainn, ambientate nell’Irlanda precristiana. Il poema racconta di come la Morrigan si invaghisca del giovane guerriero, attirata dal suo animo orgoglioso e ambizioso. La dea promette a Cú Chulainn l’invincibilità in battaglia, ma l’eroe respinge con forza le sue avance (probabilmente la Morrigan non aveva scelto bene quale forma assumere!). Cú Chulainn attira quindi su di sé la sfortuna e l’ira della gelosa divinità. La Morrigan scatena quindi sul campione dell’Ulster una serie di eventi che culmineranno con la morte stessa del guerriero. Nel momento stesso della morte di Cú Chulainn ecco che una cornacchia arriva dal cielo e si posa sulla spalla del defunto. E’ la Morrigan, venuta a reclamare l’anima del condottiero irlandese.

L’ultima apparizione della Morrigan risale al 637, quando la dea guerriera vola sopra le schiere dei combattenti pagani impegnati nello scontro finale contro le forze del re cristiano Donal a Moyrath. A guidare quest’ultima resistenza contro il nuovo Dio sono i druidi, che verranno tutti sterminati nella sanguinosa battaglia. La stessa Morrigan sembra non poter più nulla contro la nuova religione. Il re Donal vince la battaglia, e l’isola diventa definitivamente cristiana. Nella nuova Irlanda, delle croci celtiche e di San Patrizio, sembra non esserci più posto per la terribile e bellissima dea della guerra.

(di Andrea Tabacchini)