Sondaggio SkyTG24: il 95% non vuole le ONG nei porti italiani

L’ultimo sondaggio SkyTG24, nel quale si chiedeva agli italiani se fossero d’accordo o meno con la decisione del governo di impedire alle navi ONG l’accesso ai porti italiani, ha ottenuto il boom di favorevoli: circa il 95%.

Ci stiamo svegliando; anche chi era drogato dalla retorica immigrazionista ha capito che il servizio taxi per i migranti economici, oltre a bypassare il Canale di Sicilia grazie alla sua presenza a ridosso delle coste libiche, ha di fatto favorito i flussi sin dalle Operazioni Triton e Mare Nostrum, dato che gli scafisti, sapendo di tale bontà d’animo al limite della corresponsabilità di reato, utilizzano appositamente barconi fatiscenti e gommoni sfondati i quali disperdendosi o peggio affondando, di fatto inducono al salvataggio marittimo. Stiamo comprendendo sempre di più, inoltre, come le ONG violino apertamente le norme del diritto della navigazione quando scaricano la schiuma subsahariana presso i porti delle nostre principali città marittime.

Con la locuzione “porto sicuro più vicino”, infatti, si intende quello funzionale alla sola emergenza e non di approdo per il clandestino in un’ottica di permanenza nel nostro Paese caratterizzata, molto spesso, da parassitismo e criminalità minore. Di conseguenza, gli immigrati scarrozzati devono essere portati a Tunisi, Malta, Tangeri o Bengasi e non a Cagliari, Siracusa, Catania o Gioia Tauro. Normali diritti che faremmo valere a gran voce se solo fossimo uno Stato sovrano e non vincolato dai cavilli e dalla burocrazia della CEE e dell’Unione Europea. Una cosa, tuttavia, è curiosa; sono talmente “risorse” che nessuno le vuole.

(Di Davide Pellegrino)