Vauro? Basta girarci intorno, è solo un razzista

“Stronzi”, “merda” ormai sono una costante. I destinatari sono sempre gli stessi, ovvero gli italiani. L’autore è quella figura umana e sensibile di Vauro, ormai avvezzo a questo genere di complimenti contro quello che dovrebbe essere il suo popolo (che brutta parola, ci rendiamo conto, ma dovevamo pur farci capire: se ci dovesse leggere, chiediamo umilmente perdono). Eppure il signorino non si è mai risparmiato dare dei razzisti proprio a tutti coloro che si permette di insultare dalla mattina alla sera. Qui sotto trovate un esempio delle prediche vauresche.

Il signor Vauro tradisce questo suo presunto ideale ormai di continuo. Esempi di rispetto per il prossimo e per etnie vagamente indeoeuropee e italiche, si sono visti contro i pescatori di Gorino, rei di non aver accolto a prescindere orde di immigrati, di voler lavorare in condizioni umane e non da ghettizzati in casa propria.

Un vero signore. E come dimenticare l’onnipresente “merda” (originale senz’altro) augurata per assecondare il principio “prima gli italiani” (logico e naturale, trasformato barbaramente in una burla da lui come dai suoi “amichetti”)?

C’è da dire che l’ultimo appellativo “stronzi” (ha un vocabolario un po’ limitato, il signor Vauro) affibbiato dal fumettista, che vedete nell’immagine principale di questo articolo,  ricorda molto il doppio standard dei media in merito ai fatti di cronaca avvenuti a Kingsbury Park, periferia di Londra.

Il pirata della strada che ha investito 8 persone di fede musulmana uccidendone una, è stato definito “uomo bianco”, quasi come se il colore della pelle fosse sinonimo di estremismo e xenofobia a prescindere.

I salafiti resisi responsabili dei fatti di sangue sul continente europeo, al contrario, sono stati sempre “giustificati” con la scusa dei problemi di natura mentale o depressiva, ignorando volutamente che è stata l’identità culturale alla quale appartengono a farli agire in questa maniera.

A parti invertite, qualora, l’attentatore fosse stato “nero” e gli “stronzi” fossero stati degli ipotetici migranti sbarcati sulle nostre coste, si sarebbero levate alte nel cielo le urla di indignazione da parte dei benpensanti.

Alfio Krancic e Ghisberto, vignettisti collocabili all’area di “destra”, lo sanno bene. Profili Facebook chiusi e ban temporanei sono, per loro, quasi all’ordine del giorno a causa delle illustrazioni “politicamente scorrette” delle loro vignette.

Viene da chiedersi perché questo plateale razzismo contro gli italiani non venga condannato. Probabilmente non va di moda. Critica l’Italia da un attico a New York, e ti eleveranno a tuttologo. Schifa l’approccio italiano all’immigrazione, elogiando quello svedese, danese e tedesco, e ti si apriranno le porte della sezione Blog de il Fatto Quotidiano o le redazioni di Repubblica, Fanpage o Internazionale. È l’esterofilia d’accatto, vigliaccheria settantennale.

(di Davide Pellegrino)