ISIS e Duterte: cosa ci fanno i musulmani nelle Filippine?

Durante la visita a Mosca il Presidente della Repubblica delle Filippine ha dichiarato che il capo della Polizia di una piccola cittadina sull’isola di Mindanao è divenuto l’ennesima vittima degli estremisti islamici. «Il capo della Polizia di Malabanga, mentre stava rientrando a casa, è stato fermato ad un posto di blocco organizzato dai terroristi e, presumo, sia stato decapitato sul posto», sono le parole del Presidente filippino riportate dall’agenzia Agence France-Presse. Martedì scorso è stata istituita la legge marziale nella provincia meridionale del Mindanao, dove stanno avvenendo aspri scontri tra le forze governative e i separatisti islamici appartenenti ai gruppi “Maute” e “Abu Sayyaf”, entrambi legati all’ISIS.

I musulmani abitano queste zone da lungo tempo: il primo sultanato fu fondato sull’isola di Mindanao nel 1529 da Shariff Kabungsuwan, il quale ne divenne il primo sultano. Da qui cominciò a propagarsi attivamente la religione islamica anche nelle isole vicine. Dopo un periodo di prosperità, durante il quale il sultanato potè respingere gli attacchi dei coloni spagnoli, dall’VIII secolo esso cominciò ad indebolirsi. Al momento attuale esiste un sistema di sultanati sull’isola di Mindanao, nonostante essi non siano riconosciuti ufficialmente dal Governo. Tale elemento rimane un importante retaggio culturale per l’etnia Moro e al momento esistono 16 casate nobiliari.

La visita del Presidente filippino a Mosca è stata interrotta prima del dovuto, a causa della critica situazione in patria. Nonostante questo, la delegazione filippina ha potuto proseguire i lavori e firmare una serie di importanti accordi bilaterali. «Il nostro Paese ha bisogno di armi moderne. Avevamo effettuato alcuni ordini negli Stati Uniti, ma ora la situazione non è serena. Per combattere lo Stato Islamico, con le sue divisioni, i singoli gruppi, abbiamo bisogno di armi moderne. Sono qui per ottenere il vostro sostegno e chiedere il vostro aiuto» ha dichiarato Duterte.

Vladimir Putin ha, da parte sua, sottolineato la crescita degli scambi commerciali tra i due Paesi: «all’inizio di quest’anno sono aumentati di circa il 25%. E abbiamo molte aree promettenti e interessanti di cooperazione, anche per quanto riguarda la costruzione di macchine da lavoro, trasporti e infrastrutture». Il volume commerciale tra le Filippine e la Russia all’anno scorso era di 422 milioni di dollari. Nel 2015 la Russia è stato il 31° partner commerciale delle Filippine, il 44° mercato di esportazione, il 27° fornitore di importazioni. Ora però tutto sembra destinato a cambiare.

(di Angelo Falvino)