I White Helmets corresponsabili di esecuzioni pubbliche

Da qualche tempo è presente sui principali social network un video nel quale i White Helmets, la Protezione Civile di al-Qaeda tanto decantata in Occidente, si rendono protagonisti dell’occultamento del cadavere di un civile, ucciso con un colpo di pistola alla tempia da un commando jihadista nei pressi di Jasim, provincia di Daraa, una delle loro ultime roccaforti ancora in piedi insieme ad Idlib.

La vittima sarebbe stata condannata per “omicidio” dal tribunale islamico della zona. Non è il primo caso, tuttavia, di crimini commessi. Nel 2016, fonti indipendenti riportano la fornitura di cure mediche ai miliziani legati alle fazioni takfire e ai filo-turchi di Nur al-Din Zanki, oltre al supporto logistico e militare, partecipando attivamente alle uccisioni e ai vilipendi dei cadavere di alcuni uomini della Shabiha, la milizia a maggioranza sciita legata al governo siriano.

Guardando al presente, possiamo constatare il ruolo attivo nell’avvelenamento dell’acquedotto di Damasco e nel procurare la morte per iniezione letale ad alcuni bambini di Aleppo Est, stando alle interviste e ai reportage rilasciati da Vanessa Beeley. Che dire, un bel curriculum per un altro Oscar proveniente dai cervelloni dell’Academy, non c’è che dire.

(di Davide Pellegrino)