Goldman Sachs contro il bando sull’immigrazione di Trump

Goldman Sachs, una delle più grandi e note banche d’affari del mondo, si schiera apertamente contro il bando sull’immigrazione promosso dall’amministrazione Trump. A dare la notizia è la rivista finanziaria Forbes. In un video-messaggio indirizzato al personale della banca, Lloyd Blankfein, capo di lunga data di Goldman Sachs, contesta Donald Trump e le discusse politiche anti-immigrazioniste.

Come riporta Forbes, Blankfein ha detto che i dipendenti che ordine esecutivo del presidente Donald Trump, in parte bloccato dai tribunali federali, è in contrasto con le politiche dell’azienda: questo potrebbe portare persino all’interruzione dei rapporti tra l’attuale governo e la stessa Goldman Sachs. “Questa non è una politica che sosteniamo” – ha osservato l’amministratore delegato.

Blankfein si è unito al coro crescente di dirigenti, in particolare del settore tecnologico, che hanno espresso il proprio disappunto circa il bando sull’immigrazione verso sette paesi del Medio Oriente. Il CEO di Google, Sundar Pichai, ha criticato la mossa di Trump in una nota indirizzata ai dipendenti venerdì, mentre domenica i vertici di Microsoft Inc. hanno descritto il bando come “sbagliato e un fondamentale passo indietro”.

Il commento dell’amministratore delegato della banca d’affari con sede a New York mette la stessa Goldman Sachs in una rara e inedita posizione critica verso il governo statunitense. Donald Trump sta davvero ponendo la parola “fine” alla globalizzazione così come l’abbiamo conosciuta sino ad oggi? A giudicare dalla reazione isterica delle grandi multinazionali, parrebbe si. Questo al di là del fatto che il bando sull’immigrazione possa più o meno efficace e condivisibile.

(di Roberto Vivaldelli)